manovich

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Software Culture

Translated into Italian by Matteo Tarantino. Milano: Edizioni Olivares, 2010. (In Italian)

From the publisher:

"Qual è l’anima della cultura contemporanea? Qual è la nostra nuova interfaccia con il mondo, con la nostra memoria e la nostra immaginazione? Quali sono il linguaggio e il motore universale della società dell’informazione globale? Il software. A dieci anni di distanza dal Linguaggio dei nuovi media, Lev Manovich ci racconta i nuovi scenari digitali che stanno trasformando profondamente la nostra cultura e le nostre società. La cultura contemporanea è creata o mediata dal software culturale, utilizzato da milioni di individui, che trasporta atomi di cultura sotto forma di contenuti mediali, informazioni e interazioni umane. Questa è la prima storia dello sviluppo della software culture e del suo ruolo nella definizione dell'estetica e dei linguaggi visuali utilizzati oggi dai media.

Che cos’è la software culture, come la definisce Lev Manovich, cioè il “software culturale”? E' un concetto e una realtà antropologica in cui siamo totalmente immersi senza rendercene conto. Potremmo dire che è la colla invisibile che tiene insieme la scuola e l’ospedale, la base militare e il laboratorio scientifico, l’aeroporto e la biblioteca. Tutti i sistemi sociali, economici e culturali di una società moderna si appoggiano su “qualcosa” che si trova oggi al centro dell’economia mondiale, della cultura, della vita sociale, e, in modo crescente, anche della politica: il software. La software culture è ovunque: programmi come Word, PowerPoint, Photoshop, Illustrator, After Effects, Final Cut, Firefox, Blogger, Wordpress, Google Earth, etc. – che permettono la creazione, pubblicazione, condivisione e remix di immagini, progetti tridimensionali, testi, mappe, siti web, animazioni grafiche, globi virtuali –, web browser come Firefox e Safari, programmi di email e di chat, newsreader, social media come Youtube, Facebook, Twitter, Flickr, Wikipedia e altri tipi di programmi che si concentrano sull’accesso ai contenuti. Ma qual è l’origine della software culture? In che modo le sue metafore e le sue tecnologie sono comparse sulla scena? E soprattutto, perché i critici culturali e gli studiosi dei nuovi media dovrebbero interessarsi alla cultura del software?

Perché il software oggi sostituisce molte funzioni della fisica, della meccanica e delle tecnologie elettroniche nella creazione, ricezione e distribuzione dei contenuti culturali: quando si gioca con un videogame, si esplora un’installazione interattiva in un museo, si progetta un edificio, si creano gli effetti speciali per un film, si realizza un sito web, si utilizza un cellulare per leggere una recensione cinematografica o per guardare un film e ancora per migliaia di altre “attività culturali”, in pratica si fa sempre la stessa cosa: si usa un software. Il software è oggi la nostra interfaccia con il mondo, con gli altri, con la nostra memoria e la nostra immaginazione; un linguaggio universale attraverso cui il mondo comunica e un motore universale grazie al quale il mondo si muove. I diversi sistemi della società moderna parlano linguaggi differenti e perseguono obiettivi distinti, ma tutti condividono la sintassi del software che ha permesso la nascita della società dell’informazione globale. La software culture è una componente essenziale del vivere sociale, perché la nostra è inequivocabilmente una software society immersa in una software culture. È tempo, quindi, di occuparci del software.

Software Culture è un libro aperto, un testo in dialogo con i lettori. E' un'intuizione, un salto di paradigma, una presa di consapevolezza sulla trasformazione culturale in atto, per la prima volta nella storia globale e totale."

Book  2010